Il dopoguerra e le lotte agrarie a Ferrara

Adolfo Pepe, Direttore generale della Fondazione Giuseppe Di Vittorio, ripercorre in questo testo gli anni che vanno dal secondo dopoguerra alla fine degli anni ’50. Un periodo di grandi cambiamenti per il sindacato e per la società italiana in generale, con il progressivo subordinamento del mondo agricolo a quello industriale.

“Sono anni di grandissima lotta - scrive Pepe – ma sono anche anni in cui un processo economico complessivo da un lato e dall’altro una controffensiva agraria e governativa di grandissima ampiezza, dopo l’espulsione delle sinistre dal Governo, contribuiscono ad indebolire l’azione del proletariato agricolo”.

“A tale proposito è da ricordare – continua Pepe – che la popolazione di Ferrara non rimase affatto indifferente (anzi reagì con uno sciopero e con l’occupazione dei locali della Prefettura) all’emarginazione che fu operata nei confronti del P.C.I. e del P.S.I.; emarginazione che riduceva progressivamente il peso e il ruolo dei lavoratori della terra e contribuiva a creare le condizioni per un processo di ristrutturazione in agricoltura non certo a vantaggio dei braccianti e dei salariati”. L’intero documento è consultabile in formato Pdf in fondo a questa pagina.

Lotte agrarie Ferrara – Saggio Pepe (Pdf)

Sono anni di grandissima lotta, ma sono anche anni in cui un processo economico complessivo da un lato e dall’altro una controffensiva agraria e governativa di grandissima ampiezza, dopo l’espulsione delle sinistre dal Governo, contribuiscono ad indebolire l’azione del proletariato agricolo.

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