Cordoglio per la scomparsa dello storico dell’arte Andrea Emiliani

andrea-emilianiLa Fondazione Argentina Bonetti Altobelli esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Andrea Emiliani, fondatore dell’Istituto dei beni culturali dell’Emilia-Romagna nel 1974 e figura di assoluto rilievo nel mondo della storia dell’arte emiliano-romagnola.

“Nato a Forlì nel 1931, Emiliani è stato Soprintendente per i Beni Artistici e Storici di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna e Direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna, che ha contribuito a riorganizzare fin dal 1955 (così come quelle di Ferrara e Forlì).

Fin dal 1970 ha insegnato Museografia, Fenomenologia degli Stili, Storia delle Arti e Museologia all’Università di Bologna. Ha collaborato con la Sapienza di Roma, il Politecnico di Torino e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Ha condotto lezioni e conferenze nelle Università di Venezia, Macerata, Firenze, Milano, Torino.

Tra i tanti incarichi di prestigio, Emiliani è stato anche docente incaricato presso l’Istituto statale d’arte per la Ceramica di Faenza (1962-65),  Presidente dell’Istituto Superiore di Industrie Artistiche di Faenza, dell’Accademia Clementina di Bologna nonché membro delle Accademie Raffaello di Urbino, Torricelli di Faenza, e Accademia Nazionale di San Luca a Roma.

Ricevette il premio per la critica d’arte del Ministero per i Beni e le Attività culturali assegnato dall’Accademia dei Lincei nel 1992 e quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1988. Era Accademico dei Lincei.

Organizzò e curò varie mostre internazionali sull’arte bolognese di cui era massimo esperto, specialmente dei maestri Barocci, Carracci e  Reni sui quali scrisse numerosi libri”.

Lo storico dell’arte e amico Eugenio Riccomini, in un’intervista al Resto del Carlino, lo ha ricordato così: “E’ stato un grande sovrintendente. L’Italia non ha una pittura nazionale, ma tante pitture locali, e lui è stato uno straordinario custode dell’arte emiliano-romagnola. Ha saputo sorvegliare, tutelare e far conoscere quelle opere preziose e dimenticate”.