Andreoli Marta (1931-2019)

rifondazione-comunista-modena-rifondazione-marta-andreoli (2)
COGNOME Andreoli
NOME Marta
DATA DI NASCITA 04/01/1931
LUOGO DI NASCITA Bastiglia (MO)
DATA DI MORTE 01/03/2019
LUOGO DI MORTE Modena
STATO CIVILE
TITOLO DI STUDIO Licenza elementare
PROFESSIONE Risaiola, bracciante, parrucchiera
APPARTENENZA POLITICA socialista
ISCRIZIONE A UN PARTITO Partito socialista italiano - Psi; Partito socialista italiano di unità proletaria - Psiup; Rifondazione comunista;
ORGANIZZAZIONE SINDACALE Cgil Camera del lavoro di Modena; Federazione italiana dei lavoratori del commercio e aggregati Filcea Cgil
LUOGHI DI ATTIVITÀ Modena e provincia
 
PROFILO BIOGRAFICO

 Nacque a Bastiglia (MO) il 4 gennaio del 1931 in una famiglia contadina antifascista il padre e la madre braccianti, così come i quattro figli erano socialisti. Conseguì la Licenza elementare e non ebbe l’opportunità di continuare gli studi come avrebbe voluto. Fu presto avviata al lavoro dapprima in risaia, poi come bracciante e di seguito parrucchiera. Giovanissima, fu testimone dei fatti accaduti alle Fonderie unite di Modena il 9 febbraio del 1950, quando nel corso dello sciopero proclamato dalla Cgil per il licenziamento di oltre 500 operai, i carabinieri, che avevano circondato la fabbrica, spararono contro gli operai. Uccisero 6 dimostranti, ne ferirono 200 e arrestarono 34. La sorella di Marta era, all’epoca, componente della Commissione interna di lì a poco licenziata per rappresaglia politico-sindacale. Aderì al Partito socialista italiano sin da giovane e, nel 1951, fu inviata dal partito a Roma per frequentare il Corso di formazione organizzato presso la Scuola nazionale dell’Udi. La familiarità con il mondo cattolico ereditata dalla madre, praticante, l’avvicinò al Cif di Modena, frequentazioni che si interruppero per via delle posizioni reazionarie espresse in occasione di celebrazioni religiose verso i socialisti e i comunisti e, a seguito della distribuzione nei luoghi sacri di “libricini razzisti”, espressione dell’adozione della visione colonialista. Dal 1952 al 1955 fu funzionaria della Cgil e incaricata di seguire il settore del commercio entrando a far parte della Federazione dei lavoratori del commercio e fu eletta nel Comitato direttivo della stessa. Gli anni ’60, registrarono una rottura interna al Partito socialista italiano determinando la nascita del Partito socialista italiano di unità proletaria, il Psiup, cui Marta aderì diventando Responsabile della Commissione operaia a Modena. Sviluppò le relazioni tra operai e studenti e coltivò una relazione stringente con il Psiup di Torino condividendone la prospettiva dell’affermazione dei Consigli di Fabbrica in Fiat. Attiva fu la sua partecipazione ai movimenti del ’68-’69 e, nello stesso periodo, fu componente del Direttivo e della Segreteria dell’Udi di Modena. Lasciata la Cgil a seguito dell’Accordo sulla scala mobile del 1975 siglato tra le Confederazioni Cgil Cisl Uil si dedicò maggiormente all’attività politica arrivando a ricoprire la carica di Vicepresidente dell’Amministrazione provinciale di Modena. Fu Consigliera comunale a Modena in rappresentanza del Partito della Rifondazione comunista e grande dedizione dedicò alla causa palestinese che con il movimento delle donne e l’attenzione alla politica locale segnarono la sua attività fino al 1° marzo del 2019 anno nel quale morì a Modena.

 

 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
["Bibliografia: Lorenzo Bertucelli, a cura di, "Una generazione militante. La storia e la memoria dei sindacalisti modenesi" - Marta Andreoli, Roma, Ediesse,  2004."]
 
IMMAGINI
 
LINK
CREDITS
scheda compilata da: Anna Salfi