Garoia Milena (1947- )


COGNOME Garoia
NOME Milena
DATA DI NASCITA 30/07/1947
LUOGO DI NASCITA Forlì
DATA DI MORTE
LUOGO DI MORTE
STATO CIVILE coniugata
TITOLO DI STUDIO Laurea in Scienze statistiche ed economiche
PROFESSIONE dirigente pubblica
APPARTENENZA POLITICA comunista
ISCRIZIONE A UN PARTITO Federazione giovanile comunista italiana - FGCI; Partito comunista italiano - PCI; Partito democratico della sinistra - PDS; Democratici di sinistra - DS; Partito democratico - PD; Articolo 1 - ART1
ORGANIZZAZIONE SINDACALE CGIL; Federazione nazionale enti locali - FNEL; Funzione pubblica - FP; Sindacato dei pensionati italiani - SPI
LUOGHI DI ATTIVITÀ Ravenna; Bologna, Roma, Faenza,
 
PROFILO BIOGRAFICO

Nata a Forlì il 30 luglio 1947, da Egizio camionista e Germana casalinga, ultima di tre fratelli. Furono i genitori, di militanza comunista e attivi politicamente, a tramettere ai figli i valori  base della Resistenza antifascista, spronandoli verso lo studio quale mezzo e strumento di riscatto. Il ricordo della madre che comprava i libri a rate si dimostrò un pungolo formidabile per i tre ragazzi che si laurearono: le due sorelle lavorando, l’unico figlio maschio in Unione sovietica durante la permanenza a Mosca. Milena, si iscrisse all’Università di Bologna nel 1966 presso la facoltà di Scienze statistiche ed economiche e conseguì la laurea nel 1971 con una tesi sui mutamenti demografici e sociali legati allo sviluppo economico nei comuni della provincia di Forlì. La militanza nella Fgci, la Federazione giovanile comunista e l'attività nella  Suc, la Sezione universitaria comunista, furono le sue prime esperienze di politica attiva, accantonate entrambe nei primi anni ’70 per il passaggio all'attività sindacale.  Nel 1972 dal primo matrimonio nacque la prima e unica figlia. Dopo una breve esperienza come insegnante, il concorso e, quindi, il ruolo da Capo servizio del personale presso l’Amministrazione provinciale di Ravenna che all’epoca contava circa 1.400 dipendenti. Con il lavoro arrivò l’iscrizione al sindacato, l’elezione dapprima a delegata e poi a responsabile del Consiglio dei delegati per la Provincia di Ravenna. La scelta dell’attività sindacale era avvenuta in prospettiva dell’apertura a Ravenna di un Ufficio studi unitario che non si realizzò e per Milena prese il via l’esperienza sindacale presso la segreteria di zona della Cgil di Ravenna unitamente  ad altri giovani universitari. Furono anni di grandi trasformazioni sia nella Cgil che nel Pci sulla spinta proveniente dai consigli di fabbrica e dall’incontro con gli studenti. Milena si cimentò nella sindacalizzazione verso il mondo del pubblico impiego e con la definizione delle prime piattaforme territoriali incentrate sui temi  relativi all’ambiente di lavoro e alla salute dei lavoratori. Il 1976 fu l’anno del varo della legge Merli che dettava le norme di tutela delle acque dall'inquinamento e, per Milena, ciò significò affrontare la vertenza per  l’intera area del porto di Ravenna dove operavano le fabbriche “peggiori” per via dell'inquinamento e delle condizioni di lavoro. Erano fabbriche chimiche, metalmeccaniche e l'area comprendeva anche il grande petrolchimico dell’ANIC noto per l'alto tasso di  mortalità e di malattie professionali. Anni intensi e indimenticabili per l'attività della Camera del Lavoro Territoriale. Nel 1979 morì per un infarto il Segretario generale della Funzione pubblica e Milena divenne così la prima donna Segretaria generale di  categoria nella Cgil di Ravenna e, di conseguenza, entrò in distacco sindacale dal posto di lavoro per restarvi sino al 31 dicembre 1997. Nel 1983 fu eletta nella Segreteria regionale delle Fp Cgil dell’Emilia Romagna con l’incarico  di responsabile della sanità e, durante del suo mandato, fu costituito il primo Coordinamento dei medici della Cgil dell'Emilia Romagna. Nel 1987 le giunse la proposta da parte della Cgil di realizzare una ricerca sul terziario avanzato in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della Cgil - Ires: l’inchiesta, di seguito, pubblicata riguarderà un campione di 231 imprese con riguardo alle innovazioni tecnologiche, alle nuove professioni e all’intreccio tra lavoro autonomo e dipendente. Fece seguito il passaggio all'elezione nella Segreteria regionale del commercio – la Filcams e quindi l'incarico presso il Dipartimento del mercato del lavoro dove si occupò di un nuovo tema emergente, l’immigrazione. Relazionò a Modena sulle condizioni e le caratteristiche dell'immigrazione in regione durante la prima Assemblea nazionale del coordinamento immigrati della Cgil dell’Emilia Romagna che fu l'ultima iniziativa di Bruno Trentin in veste di Segretario generale. Da coordinatrice del Progetto immigrati della Cgil, per cinque anni, divise il tempo tra Bologna e la ex Jugoslavia, in particolare tra Mostar e Sarajevo. A causa della guerra nella ex Jugoslavia, si impegnò a nome della Cgil in un progetto di aiuti dal nome “Adotta la pace” realizzato in collaborazione con l'Arci. Nel 1997 si trasferì a Roma e dal 1° gennaio iniziò il suo nuovo lavoro come dirigente pubblica presso l’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, dapprima presso l’Ufficio Studi e, dal 2001, come Direttrice delle Relazioni sindacali. Il rapporto con il sindacato, di fatto, non si interruppe mai. Oggi, pensionata, è componente il Comitato Direttivo dello Spi Cgil di Faenza, città in cui vive dal 2015. E’ sposata con Giuseppe Casadio, già componente della Segreteria nazionale della CGIL.
 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Fonti: Questionario raccolto per il progetto "Profili biografici di sindacaliste emiliano-romagnole (1880-1980)", Fondazione Argentina Bonetti Altobelli; Intervista effettuata da Anna Salfi il ....; Bibliografia: "Gli uomini e le donne della CGIL" 1944 - 2006. Ediesse 2007;
 
IMMAGINI
 
LINK
CREDITS
scheda compilata da: Anna Salfi