Fortunati Roda Linda (1894-?)

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COGNOME Fortunati
NOME Linda
DATA DI NASCITA 06/01/1894
LUOGO DI NASCITA Piacenza
DATA DI MORTE
LUOGO DI MORTE Francia
STATO CIVILE coniugata
TITOLO DI STUDIO
PROFESSIONE operaia bottoniera
APPARTENENZA POLITICA comunista
ISCRIZIONE A UN PARTITO Partito comunista d'Italia (clandestino)
ORGANIZZAZIONE SINDACALE Cgdl clandestina
LUOGHI DI ATTIVITÀ Piacenza, Belgio, Francia
 
PROFILO BIOGRAFICO

Nata in una famiglia modesta, dei suoi primi anni di vita non si hanno molte notizie. Nel 1922 Linda espatriò in Francia, probabilmente per seguire i due fratelli, emigrati clandestinamente in seguito all’avvento del fascismo. Non risulta che a quella data anche lei fosse controllata dalle autorità di sicurezza. Nel 1924 a Lione sposò Dante Roda, anche lui rifugiato in Francia, perché antifascista. Rientrati in Italia, Dante fu condannato al confino e il fratello Temistocle al carcere.

Operaia bottoniera, Linda partecipò attivamente allo sciopero delle bottonaie piacentine nel marzo del 1930 per ottenere un miglioramento delle condizioni di lavoro. Fu questo uno degli episodi principali delle lotte operaie durante il ventennio fascista quando la produzione industriale dei bottoni era una delle principali attività della provincia e vedeva impegnata in massima parte manodopera femminile.

Invitata dagli emissari del Centro estero del PcdI a recarsi fuori d’Italia per far conoscere la difficile situazione del paese, Linda partecipò alla terza conferenza clandestina della Cgdl, che era stata ricostituita da esponenti comunisti all’estero, conferenza che si svolse a Zurigo all’inizio del luglio 1930 e che vide anche la partecipazione ai lavori di Giuseppe De Vittorio. Dalla città svizzera partì direttamente per Mosca dove fu inviata, in qualità di delegata, al quinto congresso dell’Internazionale dei sindacati rossi.

Finita la conferenza, si stabilì in Belgio dove fu immediatamente posta sotto il controllo della polizia come “persona pericolosa perché capace di polemizzare e di notevole intelligenza”. Linda visse, quindi, per alcuni anni nei pressi di Bruxelles e divenne componente del Comitato della sezione di Bruxelles del PcdI. Nel 1934 lasciò il Belgio per recarsi in Francia dove versò in condizioni precarie e da cui, nel 1937, fu ufficialmente espulsa. Rimase, tuttavia, in Francia come clandestina, periodo del quale si hanno ben poche notizie. Rientrò in Italia dopo la Liberazione, ma il suo soggiorno in patria fu breve: avendo perso il marito, morto nel 1940 per indigenza, e non ottenendo alcun riconoscimento dai membri del ricostituito Pci, decise di abbandonare definitivamente l’Italia senza lasciare tracce degli ultimi anni di vita.

 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
Fonti archivistiche
  • Archivio Centrale dello Stato (Roma), Ministero dell'Interno, Direzione generale di pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, Casellario Politico Centrale, b. 2131, fasc. Fortunati Linda.
Fonti iconografiche
  • Romano Repetti, Due donne protagoniste dell’opposizione al fascismo, in «Studi Piacentini», n.s., n. 42, 2012.

Bibliografia

  • Paolo Belizzi, Quelle che non fanno storia: pagine della cospirazione antifascista a Piacenza, Piacenza, Vicolo del Pavone, 2005.
  • Romano Repetti, Due donne protagoniste dell’opposizione al fascismo, in "Studi Piacentini", n.s., n. 42, 2012, pp. 157-181.
  • Ilva Vaccari, La donna nel ventennio fascista (1919-1943), Milano, Vangelista, 1978, pp. 164-168.
 
 
IMMAGINI
 
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CREDITS
scheda compilata da: Elena Musiani e Simona Salustri