Hohenzollern Pepoli Federica Guglielmina (1820-1906)

Figlia più giovane del principe Karl di Hohenzollern-Siegmaringen e dalla principessa Marie Antoinette Murat (figlia di Pierre, fratello di Gioacchino), il 5 dicembre 1844 sposò il bolognese marchese Gioacchino Napoleone Pepoli.

Nel 1873, insieme al marito Gioacchino Napoleone fondò la Società cooperativa delle operaie tessitrici di Bondeno nel ferrarese. Sorta in seguito all’inondazione del Po, la società fu uno dei primi esperimenti di cooperativa di produzione e di lavoro nella regione allo scopo di “fondare fabbriche per la confezione di tele ed altre manifatture con generi di canapa, lino ed altro, coll’intento di procurare lavoro alle operaie tessitrici del Comune, di perfezionarle nell’industria e di promuovere il loro benessere materiale e morale”. Diversamente dalle società mutualistiche dell’epoca, quella di Bondeno fu finanziata non tramite la raccolta fondi tra i soci, ma grazie a un capitale raccolto in tutta la penisola a sostegno delle vittime della disastrosa inondazione, da un finanziamento del Comune, ma soprattutto da un cospicuo dono privato di benefattori, tra cui la marchesa Pepoli stessa. Nonostante fosse nata come istituzione filantropica “dall’alto”, la Società fu in realtà gestita maggiormente come una cooperativa, dove le operaie erano partecipi all’attività.

La marchesa Pepoli fu anche la presidentessa della Società femminile annessa alla Società di mutuo soccorso dei commessi di commercio in Bologna.

Morì a Forlì nel 1906.

• L’audacia insolente. La cooperazione femminile 1886-1986, Venezia, Marsilio Editori, 1986.
• Siti Renato, Maringhelli Italo, Un secolo di storia del movimento cooperativo ferrarese (1860-1960), Roma, Editrice cooperativa, 1960.
• Società cooperativa delle operaie tessitrici di Bondeno Ferrarese,  Relazione e regolamento, Ferrara, Tipografia Sociale, 1873.
• Statuto della Società femminile annessa alla Società di mutuo soccorso dei commessi di commercio in Bologna, Bologna, Società Tipografica dei Compositori, 1876.