Valbonesi Ida (1924-)

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COGNOME Valbonesi
NOME Ida
DATA DI NASCITA 02/06/1924
LUOGO DI NASCITA Forlì
DATA DI MORTE
LUOGO DI MORTE
STATO CIVILE
TITOLO DI STUDIO licenza elementare
PROFESSIONE sarta
APPARTENENZA POLITICA comunista
ISCRIZIONE A UN PARTITO Partito comunista italiano
ORGANIZZAZIONE SINDACALE
LUOGHI DI ATTIVITÀ Forlì, Bologna, Rimini
 
PROFILO BIOGRAFICO

La famiglia fu per Ida Valbonesi il primo luogo di crescita politica. Il padre di idee repubblicane, ma costretto a prendere la tessera fascista per poter lavorare, e la madre comunista, pur non parlando apertamente di politica, le insegnarono i valori di libertà e giustizia sociale. Appena sedicenne si presentò ad un corso gratuito per radiotelegrafista alle poste, fu però rifiutata perché non possedeva la tessera fascista e inserita nell'elenco dei comunisti. Questo fatto, unito alla presenza alle riunioni degli operai della ditta Mangelli nelle quali si organizzavano gli scioperi, la spinse ad entrare attivamente nel Partito comunista.

Divenne ben presto responsabile dei Gruppi di Difesa della Donna ed iniziò ad incontrare o a casa sua, o a casa della zia Liliana Vasumini, le donne per discutere dei problemi materiali legati alla guerra, ma anche dell'importanza della lotta per la pace e per favorire il movimento partigiano. Tale attività divenne centrale per tutti quei gruppi di donne che crebbero nel tempo e si organizzarono.

Alla fine del 1943 il futuro comandante dell'8ª Brigata Garibaldi, Ilario Tabarri, le propose di diventare la staffetta del Comando Unico dell'Emilia-Romagna con il compito di portare ordini e armi tra Bologna, Rimini e Sant'Arcangelo. Al termine della guerra è stata riconosciuta partigiana.

Tra le molte attività legate alla Resistenza nei ricordi di Ida Valbonesi emerge la partecipazione allo sciopero organizzato a Forlì il 27 marzo 1944 per impedire la fucilazione di alcuni giovani renitenti alla leva.

Alla fine della guerra la sua attività nel Partito comunista è continuata in qualità di responsabile della Commissione femminile; è poi stata consigliere comunale a Forlì nella giunta guidata dal repubblicano Icilio Missiroli (1956-1966).

 
FONTI E BIBLIOGRAFIA
  • Associazione nazionale partigiani d'Italia, Coordinamento femminile della Provincia di Forlì-Cesena, "Sebben che siamo donne...", Raccolta di testimonianze a cura di Grazia Cattabriga e Rosalba Navarra, GE.Graf, 2007, pp. 97-101.
 
IMMAGINI
 
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CREDITS
scheda compilata da: Simona Salustri